Ontologia e rappresentazioni spaziali. La geografia antica e la distinzione tra geografia classica e geografie non classiche

  • Timothy Tambassi
Parole chiave: Ontologia della Geografia, Geografia classica, Geografia non classica, Geografia antica, Rappresentazione spaziale

Abstract

Il proliferare di progetti finalizzati alla costruzione di ontologie a carattere geografico ha consentito un generale ripensamento del rapporto tra ontologia e geografia, finalizzato a discutere criticamente le assunzioni filosofiche su cui si struttura l’indagine geografica e a definire cosa si intenda, appunto, con entità geografica. Ovviamente, il dibattito non si è limitato agli aspetti più generali di tale rapporto, e ha colto le peculiarità e i quesiti alla base dei vari progetti in questione. Alcuni di questi, trattando nello specifico le conoscenze geografiche delle popolazioni antiche, hanno reso necessario un confronto tra geografia antica e contemporanea che discutesse le rappresentazioni, i risvolti ontologici e, più in generale, il contributo e la collocazione della geografia antica nel panorama contemporaneo. Ed è proprio su questi aspetti che sarà incentrata la mia riflessione. Nel primo paragrafo cercherò di definire cosa si intende con ontologia della geografia, discutendone i principali problemi e le questioni che ne sono alla base. Nel secondo, tenterò di delineare la distinzione tra geografia classica e geografie non classiche. Nel terzo evidenzierò i problemi affrontati dai geografi del passato e mostrerò la pluralità di approcci metodologici attraverso i quali le popolazioni antiche, in particolare Greci e Romani, hanno immaginato e definito la configurazione del mondo abitato. Nel quarto, infine, rifletterò sulla possibilità di collocare la geografia antica nella distinzione contemporanea tra geografia classica e geografie non classiche.

 

The intersection between geographic computing and web-based information technology has not been restricted to the issues arising from contemporary geography. Indeed, with the emergence of Digital Humanities, there has been a proliferation of projects focused on the ancient world (in particular Greek and Roman), on which a comparison between ancient and contemporary geography is required. In this context, many new applications have broken down traditional divisions between browsing and searching, thematic layers, web content, spatial processing and geographic datasets. A variety of terms is in use for one or another aspect of this domain: from web mapping to neogeography, social cartography, geoweb, webGIS or volunteered geographic information. All this considered, this paper presents a threefold objective. The first one is to outline the connection between geography and philosophy from the point of view of contemporary ontology, and to present the distinction between classical and non-classical geographies, which might constitute an useful tool for the spatial representation of the ancient geography. The second aim is to get a clear understanding of the philosophical problems that ancient geography may raise, starting from the basic question: “what is the scope of this particular science?”, and then dealing with more specific methodological and representational issues. Finally, the third one is to determine if the ancient geography as a whole can be considered as a classical or a non-classical geography.

Pubblicato
2017-04-30