I siti archeologici nei comuni vesuviani (Pompei-Ercolano)

  • M.T. Pareschi
  • G. Stefani
  • Marina Bisson
  • M. Favalli
  • A. Meriggi
Parole chiave: siti archeologici, cartografia numerica, GIS, Pompei, Ercolano (Napoli)

Abstract

L’eruzione pliniana del 79 AD ha ricoperto con uno spesso strato di depositi piroclastici i siti archeologici dell’area vesuviana. Attualmente molti siti archeologici sono stati portati alla luce e sono fruibili, altri sono stati scavati e quindi di nuovo ricoperti, altri ancora sono stati identificati ma non portati alla luce (anche se protetti da vincoli che impediscono lo scavo nelle relative aree). Il censimento di tali siti è uno degli scopi che si prefigge la comunità scientifica ed in particolare la Soprintendenza Archeologica di Pompei. Nell’ambito di una collaborazione tra CSGSDACNR di Pisa e Soprintendenza Archeologica di Pompei, è in fase di realizzazione un GIS che ha come oggetto tale censimento. Le zone considerate sono i comuni di Pompei ed Ercolano. Mappe georeferenziate dei siti e aree soggette a vincolo sono inserite in un GIS di dettaglio (scala nominale 1:2000) di elementi naturali e antropici. Il GIS è in grado di eseguire tutte le seguenti operazioni basilari: 1) i data files conservano le dimensioni e permettono accurate localizzazioni senza limiti imposti dalla scala; perciò è possibile ingrandire una vista in modo da visualizzare dettagli maggiori con successivi zoom; 2) sovrapporre più layers in un’unica carta tematica; 3) creare un data-base di informazioni alfanumeriche e geografiche che può essere in ogni momento richiamato; 4) eseguire operazioni topologiche.

Pubblicato
2002-08-31