Sbocchi lavorativi offerti all’emigrazione italiana dalla costruzione di strade ferrate nel mondo nell’“età delle infrastrutture” (1848-1913)

  • Antonio Cortese
Parole chiave: emigrazione italiana, ferrovie, età delle infrastrutture

Abstract

Dal 1876 – anno a partire dal quale si dispone di dati statistici più affidabili – alla Grande Guerra, gli espatri dal nostro paese hanno superato i 14 milioni. A emigrare sono state soprattutto masse di contadini con un elevato tasso di analfabetismo: non va dimenticato che nei censimenti effettuati in Italia tra il 1861 e il 1911 l’agricoltura è il settore di attività economica nettamente prevalente. Importante è stato in ogni caso il contributo di tante migliaia di operai specializzati ai quali si è associato il prezioso apporto di imprenditori, dirigenti e altri professionisti. È quanto è accaduto, ad esempio, nella costruzione di linee ferroviarie che ha in particolare caratterizzato la cosiddetta “età delle infrastrutture”. Il saggio offre una testimonianza delle principali realizzazioni del lavoro italiano nelle diverse aree geografiche.

 

From 1876 – when statistical data becomes more reliable – to the Great War, the number of Italian expatriates exceeded 14 million. Migrants were mainly peasant masses with a high illiteracy rate: it is worth mentioning that all demographic censuses carried out in Italy between 1861 and 1911 show that agriculture is the largely prevailing economic sector. The contribution of the many thousands of skilled workers along with the precious support of entrepreneurs, officers and other professionals was, in any case, crucial for the construction of railways, which has in particular characterized the so-called the “age of infrastructure”. This essay provides evidence of the main achievements of the Italian workforce in different geographical areas.

Pubblicato
2016-12-31