Egnazio Danti e le carte del Theatrum Mundi della Guardaroba nuova in Palazzo Vecchio (Firenze). Le fonti geocartografiche

  • Anna Guarducci
Parole chiave: Egnazio Danti, Guardaroba medicea, Palazzo Vecchio (Firenze), Theatrum Mundi, Fonti geocartografiche

Abstract

Lo scritto considera il Theatrum mundi o atlante di 53 carte geografiche regionali – disposte secondo l’ordine di Tolomeo per i quattro continenti America, Europa, Africa e Asia –, dipinte negli sportelli degli armadi della Sala della Guardaroba Nova di Palazzo Vecchio a Firenze, dal cosmografo del duca Cosimo I dei Medici Egnazio Danti nel 1563-75 (30 figure con il grande globo terrestre in ferro che correda il ciclo) e dal successore Stefano Bonsignori (23 figure). Rispetto alla letteratura esistente, viene approfondita la tematica delle innumerevoli fonti utilizzate soprattutto dall’inventore del ciclo: fonti cartografiche (specialmente le note rappresentazioni generali e regionali di Giacomo Gastaldi, Abramo Ortelio e Gerardo Mercatore, ma anche alcune geoiconografie di Bartolomeu Velho, Olaus Magnus, George Lily, Antony Jenkinson e altri) e opere geografico-descrittive antiche, medievali e moderne (con speciale riguardo per gli scritti di Marco Polo, Giovanni Battista Ramusio, Joao de Barros e tanti altri viaggiatori), oltre naturalmente alla classica Geographia tolemaica.

 

The paper considers the Theatrum mundi, or atlas, of 53 regional maps – arranged according to the order of Ptolemy for the four continents America, Europe, Africa and Asia –, painted in the doors of the wardrobes of the Sala della Guardaroba Nova of Palazzo Vecchio in Florence, by the cosmographer of Duke Cosimo I of the Medici Egnazio Danti in 1563-75 (30 figures with the big globe terrestrial iron that accompanies the cycle) and by the successor Stefano Bonsignori (23 figures).

Compared to the existing literature, the paper explores the theme of the innumerable sources used above all by the inventor of the atlas: cartographic sources (expecially the well-known general and regional representations of Giacomo Gastaldi, Abramo Ortelio e Gerardo Mercatore, but also some geo-iconographic works by Bartolomeu Velho, Olaus Magnus, George Lily, Antony Jenkinson and others) and ancient, medieval and modern geographic-descriptive works (with special regard for writings of Marco Polo, Giovanni Battista Ramusio, Joao de Barros and many other travelers), in addition, of course, to the classical Ptolemaic Geography.

Pubblicato
2019-04-30