Paysages et Géographie sociale. Regards croisés franco-italiens. Réflexions suite au colloque franco-italien La géographie sociale, le temps, le paysage (Université de Caen, France, 25, 26 e 27 mars 2010)

  • Jean-Marc Fournier

Abstract

Landscape and Social Geography. French and Italian Viewpoints. Some Reflections About the French-Italian Conference «Social Geography, Time, Landscape». University of Caen (France), 25, 26 And 27 March 2010

This text summarizes the main ideas discussed during the Italian-French Conference entitled “Landscape, Time, Social Geography” that took place at Caen University in March 2010 and gathered 25 speakers. It shows the interest as well as the limits in the use of the notion of landscape for social geography. This concept is viewed as a tool to express the time produced by the societies, social inequalities, individuals or groups power relationships, social exclusion, etc. The landscape can also be seen as an instrument for claiming social or political point of view, to express an artistic sensibility or to take advantage of economic resources. In order to be helpful, the polysemic concept of landscape must be precisely defined and the trap of “a” landscape (singular) as a material object must be avoided: “the” landscapes (plural) remain first of all productions of the societies, in all of their dimensions.

 

Paesaggi e Geografia Sociale. Punti di Vista Francesi e Italiani. Riflessioni a Margine del Colloquio Franco-Italiano la Géographie Sociale, le Temps, le Paysage (Université De Caen, Francia, 25, 26 e 27 Marzo 2010)

Questo testo sintetizza le più rilevanti idee discusse nel corso del colloquio franco-italiano La géographie sociale, le temps, le paysage, tenuto all’Università di Caen nel marzo 2010, che ha messo a confronto 24 relazioni. Sono qui illustrati i motivi di interesse e insieme i limiti dell’uso della nozione di paesaggio in geografia sociale. Questo concetto forma una griglia di lettura che consente di mettere in luce i tempi delle società, le disuguaglianze sociali, gli attori, i rapporti di potere, la marginalità eccetera. Il paesaggio può anche essere uno strumento nel rivendicare una causa sociale o politica, nell’esprimere una sensibilità artistica o anche nel trarre vantaggio da risorse economiche. Per divenire operativa, la nozione di paesaggio, polisemica, deve essere definita con precisione, così da evitare la trappola «del» paesaggio in quanto oggetto materiale autonomo: «i» paesaggi rimangono prima di tutto dei prodotti delle società in tutte e loro dimensioni

Pubblicato
2010-12-31