Nel labirinto di specchi. Massimo Quaini studioso della carta

  • Luisa Rossi Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali (DUSIC), Università degli Studi di Parma

Abstract

«Compito dello storico della cartografia è di stare a questo gioco, rivelarlo in tutta la sua ricchezza, mettendo in serie e “in abisso” le diverse carte che si sono succedute, stratificandosi non solo come un giacimento archeologico che la pazienza dello scavo stratigrafico dell’archeologo riesce a decifrare, ma anche come se fossero chiamate a comporre una di quelle sale degli specchi che l’età barocca e il Settecento amavano ed erano fatte per disorientare, spaesare chi vi entrava. Il contrario, dunque, della funzione della singola carta che almeno in teoria è fatta per orientare. Ma quando si ha a che fare con le immagini si sa che bisogna fare i conti anche con le deformazioni e le aberrazioni (QUAINI, 1994, p. 321).»

Novantatré titoli – salvo omissioni – dichiaratamente cartografici (DE SANTI, 2021), dalla dispensa Appunti di storia della cartografia proposta nel 1967 ai propri studenti – il primo in assoluto lavoro geografico del giovane ricercatore della Facoltà di Magistero dell’Università di Genova ma proveniente da studi storici e filosofici – fino al saggio su una vecchia passione, l’impresa topografica dell’ingegnere geografo napoleonico Martinel presentata al Convegno parmense del CISGE (QUAINI, 2017), scandiscono cinquant’anni esatti di attività scientifica di Massimo Quaini. Senza contare che “la carta” è oggetto di interventi significativi in molti altri lavori di carattere più specificamente geografico. [...]

Pubblicato
2021-12-31
Sezione
Storia della cartografia