L’Altopiano delle Rocche e il sisma del 2009: percezione del rischio, dinamiche storiche di resilienza sociale, nuovi residenti
Abstract
Rispetto al tema del volume, l’Abruzzo si presenta come una regione che offre molti spunti: per le sue caratteristiche naturali, sociali ed economiche è un “laboratorio” di analisi e di situazioni che colpiscono gli studiosi e i geografi in particolare. Nel caso regionale che si vuole trattare – quello dell’Altopiano delle Rocche – si sovrappongono fenomeni di spopolamento delle aree interne, registrabili da circa un secolo, e di rischi naturali che, combinandosi, hanno prodotto una situazione ibrida. A dieci anni dal sisma che ha colpito L’Aquila e dintorni tale peculiare congiuntura è osservabile nei numeri ma – ancora meglio – nel contatto con le realtà locali che raccontano paure, espresse o latenti, risposte istintive, ricerca di soluzioni che a volte, anche in piccoli spazi, muovono l’equilibrio dei borghi, producono effetti sulla percezione del territorio e sulla sua organizzazione, sulla vita delle persone e sull’economia. Se tali effetti saranno permanenti o meno, se le comunità locali sapranno progettare il futuro reinventandosi nelle diversità sarà possibile verificarlo solo al termine del processo di ricostruzione, poiché il sistema economico locale, attualmente, appare dominato dagli investimenti sull’edilizia.