Spopolamento e desertificazione nell’Appennino meridionale: il caso dell’Alta Irpinia
Abstract
L’Irpinia è un territorio baricentrico, che inizia alla periferia di Napoli per arrivare sino alla Basilicata e alla Puglia, caratterizzato da differenze linguistiche e usanze comunitarie totalmente differenti. Il contributo si concentra su una parte importante di questo territorio, l’Alta Irpinia, che nell’ultimo secolo si è contraddistinta per l’alto tasso di sismicità – il sisma del 1980 è la tragedia più imponente della storia repubblicana – e la prolungata incidenza delle migrazioni, che la colloca ai primissimi posti in Italia. L’analisi è stata condotta facendo ricorso a cronologie non univoche, integrate e sovrapposte a quelle generali. Per tracciare un quadro di lunga durata, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, si è fatto ricorso a cesure narrative, che consentono di focalizzare l’attenzione anche sull’individuazione dell’Alta Irpinia come «progetto pilota» nell’ambito della strategia nazionale per le aree interne e sulle nuove mobilità.

