I borghi fantasma dell’alto Lazio: da città perdute a paesaggi formativi

  • Luisa Carbone
Parole chiave: città fantasma, figurabilità, marketing territoriale, Alto Lazio

Abstract

La riflessione del contributo riguarda la valorizzazione culturale e ambientale che interessa alcuni dei borghi fantasma dell’Alto Lazio. Nel tempo queste città, per lo più rurali, sono state definite con molti termini: le ‘belle addormentate’, città abbandonate, perdute, nascoste e infine ‘morte’. Eppure è indubbio che ancora oggi permanga il loro fascino e che, anzi, quest’ultimo stia assumendo un grande valore strategico ed economico per i territori che le ospitano. Di fatto, in un quadro di generale fragilità dei territori tra interventi antropici e processi naturali, la strategia vincente per lo sviluppo sostenibile è riconoscere il patrimonio come vera e propria risorsa economica e riscoprire la propria identificazione culturale, guardando a un passato di abbandono e a una funzionalità presente di equilibrio tra contesto urbano e rurale. In questo panorama vi è dunque la potenzialità di attivare delle connessioni educative fra le comunità e i borghi fantasma, che attraverso determinate fasi, possano evidenziare la trasformazione e l’innovazione in divenire dei paesaggi informazionali.

Pubblicato
2019-12-31