Archeologia del paesaggio e Historical GIS: il Caminho do Viamão sulla carta Nova Lusitânia del 1797
Abstract
ARCHEOLOGIA DEL PAESAGGIO E HISTORICAL GIS: IL CASO DI CAMINO DO VIAMÃO SULLA CARTA NOVA LUSITÂNIA DEL 1797 – Il confronto, sincronico e diacronico di serie di fonti iconografiche e testuali per mezzo delle geotecnologie permette non solo di rappresentare nuovi contesti, ma anche di ripensare i territori e le territorialità da altri punti di vista. In questo nuovo scenario storiografico, la dimensione dello spazio - nei suoi processi di produzione e di appropriazione sociale - prende vita e la cartografia diventa un artefatto privilegiato con un ampio potenziale euristico. È questa la sfida: leggere i luoghi, utilizzando una metodologia che privilegi il confronto tra i documenti in parallelo allo “scavo” della cartografia, in una prospettiva storica e regressiva, alla ricerca della complessità dei paesaggi culturali di altri tempi e della loro eredità nel paesaggio contemporaneo. Ruolo protagonista in questo contributo spetta alla Carta geographica de projeção espherica da Nova Lusitânia ou América Portugueza e Estado do Brazil (1797), correlata con i resoconti di viaggiatori, le raffigurazioni dei pittori itineranti e i coevi “Registri” della popolazione. Alla ricerca delle tracce di una fenomenologia dei modi di essere e di esistere su scala macroregionale, il testo utilizza anche lo studio della toponomastica e cerca di svelare le varie stratificazioni temporali, di descrivere e di contestualizzare le dinamiche, le logiche antropiche di radicamento e di mobilità, i movimenti su sentieri e fiumi tra possibilità e difficoltà di comunicazione. Il Camino do Viamão è qui analizzato attraverso la lettura della Archeologia del paesaggio, dedicando particolare attenzione agli aspetti della cultura materiale e a quelli delle pratiche sociali nelle loro relazioni con i caratteri geomorfologici e fitofisiognomici del territorio. Questo paesaggio culturale viene analizzato nella sua pluralità naturale e antropica attraverso fonti primarie del XVIII e dell’inizio del XIX secolo.
LANDSCAPE ARCHAEOLOGY AND HISTORICAL GIS: THE CASE OF CAMINO DO VIAMÃO ON THE 1797 NOVA LUSITÂNIA MAP – The synchronic and diachronic comparison of series of graphic and textual sources by means of geotechnologies makes it possible not only to represent new contexts, but also to rethink territories and territorialities from other points of view. In this new historiographic scenario, the dimension of space – in its processes of production and social appropriation – comes to life and cartography becomes a privileged artefact with a broad heuristic potential. This is the challenge of this text: to learn how to read places, using a methodology that privileges the serialisation and interweaving of documents in parallel with the “excavation” of cartography, in a historical and regressive perspective, in search of the complexity of cultural landscapes of other times and their inheritance in the contemporary landscape. The leading role in this contribution is played by the Carta geographica de projeção espherica da Nova Lusitânia ou América Portugueza e Estado do Brazil (1797), correlated with travellers’ accounts, depictions by itinerant painters and coeval “Population registers”. In the search for the traces of a phenomenology of ways of being and existing on a macro-regional scale, the text also uses the study of toponymy and seeks to unveil the various temporal stratifications, to describe and contextualise the dynamics, the anthropic logics of rootedness and mobility, the movements on paths and rivers between possibilities and difficulties of communication. The Camino de Viamão is analysed here through the reading of Landscape Archaeology, paying particular attention to the aspects of material culture and those of social practices in their relations with the geomorphological and phytophysiognomic characteristics of the territory. This cultural landscape is analysed in its natural and anthropic plurality through primary sources from the 18th and early 19th Century.